Quando dare del tu o del lei?
Occasioni e Socialità

Quando dare del Tu o del Lei? La regola d’oro per essere impeccabile nelle conversazioni

 

Conversare è un’arte. Se vogliamo che chi sta parlando con noi si senta a suo agio e trovi piacevole la nostra compagnia dobbiamo riuscire a comunicare al meglio con l’interlocutore che abbiamo di fronte.

Ma come si fa?

Spesso l’imbarazzo può giocare brutti scherzi e può capitare di dare per errore del tu all’altra persona senza che tra noi vi sia la giusta confidenza.

Lascia che ti riveli un segreto:

Abbiamo tutti lo stesso timore!

Ogni settimana riceviamo molte domande su questo argomento. Qualche giorno fa ci ha scritto Maurizio, chiedendo: Quando conosco qualcuno, soprattutto se ha un’età simile alla mia, sono tentato di dare del “tu” ma, temendo di risultare maleducato, continuo a usare il “lei” col rischio di sembrare troppo distaccato. Quando è il momento giusto per iniziare a dare del Tu?

La risposta alla domanda di Maurizio è semplice: il problema, infatti, nasce proprio dalla nostra paura di sbagliare e di non centrare il momento giusto.

La realtà è un’altra

Oggigiorno il Tu è molto diffuso perché è idea comune che il Lei sia un eccesso di formalità, in realtà si parla di rispetto. Non si tratta di momenti, giusti o sbagliati, ma di rispetto nei confronti dell’altra persona.

Ti faccio l’esempio di Dante 

Il sommo poeta utilizzava molto il Tu ma con personaggi autorevoli e con Beatrice si rivolgeva con il Voi. 

Va bene usare il Tu con amici e colleghi e attenzione, non perché non si rispetti ma perché c’è anche una certa familiarità; ma con una persona appena conosciuta o con un superiore è sempre meglio utilizzare il Lei, fino a quando questa non voglia passare al Tu. Questo passaggio è cruciale: da quel momento cambieranno i ruoli e le conversazioni. 

Consiglio di non avere troppo fretta di passare al Tu, dare del Lei ci permette di dire le cose più incisivamente e con maggior distacco. Diamo quindi sempre la possibilità all’ospite o al nostro superiore di passare al Tu , ma quando avviene non insistiamo a dare ancora del Lei o peggio ci giustifichiamo  “Caro professore, non mi permetterei mai di darle del Tu”, dimentichiamoci queste frasi frutto di insicurezze e sudditanze. 

E’ importante ricordare però che il Lei è sempre simmetrico: non possiamo chiedere il Lei se diamo del Tu sia che siamo presidenti della repubblica, notai, impiegati, creativi o giornalisti.

In passato non era raro vedere la padrona chiedere il Lei e dare del Tu al proprio personale, allo stesso modo avviene nelle università di oggi, in questo modo non rimarcate la vostra posizione ma solo la vostra presunzione.

8 Commenti

  1. Chiara

    Io odio il Lei

    Rispondi
    • Pasquale

      Ho letto il Vostro articolo, ma la domanda che mi facevo invece è: con un nostro superiore, che possiamo chiamarlo direttore, comandante, professore o dottore etc… e ricevere del “tu”, ossia essere chiamato per nome o per cognome, qualcuno delle parti sbaglia? L’articolo parla della regola del LEI è del TU, va bene, ma credo che la mia domanda sia attinente!!! Grazie

      Rispondi
    • Uno

      Dare del tu da subito è volgare

      Rispondi
  2. MASSIMO ROSSI

    Secondo me è sbagliato dare subito del tu a persone che fanno la tua stessa professione, anche se questo è d’uso in tutti gli ambienti. Io, professore di liceo anziano, sopportavo male che certi supplentini giovani, che magari anni prima erano stati alunni miei, entrassero a scuola e cominciassero a darmi del tu. E’ una questione di rispetto dell’età e della dignità personale.

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    • Aldo Tebaldi

      Ha ragione, io da supplente giovane davo del tu solo ai colleghi coetanei, ma agli altri ho sempre dato del lei.

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  3. Cristina

    Il TU indiscriminato, quando si entra in un negozio, un ufficio etc, e magari da un/a ragazzino/a che potrebbe essere tuo m/a figlio/a, è una grave mancanza di rispetto e di educazione. Peggio ancora: si continua a dare del LEI è quello/a continua col TU. INTOLLERABILE! Si rispettano le buone maniere!

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  4. RAFFAELLA

    Buongiorno a tutti , vorrei un vostro in merito a questo
    Ultimamente mi è capitato più di una volta che persone con cui mi sono trovata a collaborare si auto autorizzino a chiamarmi per nome di battesimo dandomi del Lei, cosa che oltre a darmi sui nervi, trovo oltre modo ineducato oltre che vessatorio.
    Io sono dell’idea che o ci si da del Tu di comune accordo o del Lei , mischiare è mancanza di rispetto
    Se mi sbaglio ditemelo pure

    Rispondi
    • Simona

      Rispondo volentieri a Raffaella visto che invita al dibattito. É molto interessante e sottile nella nostra lingua l’uso del tu e del lei, e anche l’uso del nome proprio quando ci si rivolge a qualcuno, cosa che personalmente trovo confidenziale ma non vessatoria né irrispettosa in certi casi.
      Un esempio personale: sono una ultra settantenne, e chiamo la mia colf per nome pur dandole del lei. Ha la metà dei miei anni e si rivolge a me precedendo il mio nome con -signora- e a mio marito con -dottore- Massimo rispetto reciproco. Se anche mi avesse chiesto di darle del tu, (cosa che non ha mai fatto) mi sarebbe venuto naturale farlo, senza sentirmi irrispettosa.
      L’età autorizza un po’ a farlo, e con giovani adulti che potrebbero essere miei nipoti, spesso mi viene naturale rivolgermi a loro col TU. (Anche se mi indispettirebbe che mi rispondessero col tu anche loro!!)

      Rispondi

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