Cosa portare quando sono invitato?
Occasioni e Socialità

Tra Pasqua, pasquetta, 25 aprile, 1 maggio le occasioni per ritrovarsi soli a casa propria saranno rare, sarà infatti molto più frequente essere invitati da parenti, amici, colleghi.

E la domanda sorge spontanea: “Cosa porto quando sono invitato?”

 

Le occasioni possono essere: formali, informali e non formali. 

Non formali sono gli inviti a casa di amici, parenti stretti e le occasioni familiari. 

Per informale, invece, si intendono quelle occasioni di incontro che non necessitano di un livello altissimo di formalità, come una cena tra colleghi, l’invito di un’amica al mare e così via.

Con “occasioni formali” infine indichiamo tutti quegli eventi o inviti in cui l’etichetta è d’obbligo come, ad esempio, eventi aziendali o legati al mondo del lavoro, della cultura, eventi in ambasciate e così via.

 

Volendo tralasciare per altra occasione l’etichetta degli inviti formali, ci soffermeremo sui primi due: 

 

Nel caso degli eventi non formali possiamo, senza problemi e, come di consuetudine tra amici, chiedere come poter contribuire alla cena, se con un dolce, portando del vino, preparando l’antipasto oppure quella leccornia di produzione della gastronomia vicino casa. 

Nelle occasioni informali dobbiamo essere più attenti. Non si porterà nulla, a meno che non sia richiesto. Al massimo, se non riusciamo ad accettare l’idea di presentarci a mani vuote possiamo pensare di portare dei cioccolatini o dei piccoli regali ai bimbi di casa, oppure un mazzo di fiori alla nostra ospite anche se, in quest’ultimo caso, sarebbe più opportuno spedirlo la mattina stessa o, meglio ancora, il giorno dopo. 

Il gesto migliore, infatti, è quello di prevedere l’invio di un mazzo di fiori dopo la cena, senza dimenticare di accompagnare l’omaggio floreale con un biglietto nel quale ringraziare per la bella serata e l’accoglienza ineccepibile. 

Questo tipo di dono, però, è ammesso al primo invito: dopo potrebbe sembrare un modo per sdebitarsi o “ripagare” la gentilezza. 

Ma perché inviarlo prima o subito dopo?

In generale quando siamo invitati, contrariamente a quanto si crede, portare qualcosa potrebbe essere un fastidio.

Presentandoci, ad esempio, regalando un mazzo di fiori, la padrona di casa dovrà mettersi a cercare un vaso libero per esporli; o ancora se il regalo è del vino, questo potrebbe non essere in linea con il cibo o potrebbe non essere a temperatura giusta ma, nonostante questo, dovrà essere aperto e servito a tavola (gli unici vini concessi sono i prosecchi, gli champagne e i liquori).

 

Ultimi avvertimenti:

– se siamo invitati ad un pic-nic si porterà sempre qualcosa da condividere e ci si interfaccerà con l’organizzatore.

– Se portiamo qualcosa facciamo sempre massima attenzione allo scontrino, anche tra amici stretti rendere gli altri partecipi di quanto abbiamo speso potrebbe essere una mancanza molto sgradevole.

– Se siamo invitati per un soggiorno non portiamo nulla e non ci affrettiamo a offrire pranzi e cene; si troverà il momento giusto per offrire un aperitivo o una cena, ma senza lasciarsi prendere dall’ansia. Anche se abbiamo fatto questo gesto, al rientro, si invierà comunque un biglietto di ringraziamento.

1 commento

  1. Franco

    Io so che se si porta del vino ad un pranzo è un dono e non dev’essere becessariamente presentato in tavola perché è corretto bere il vino che i padroni di casa hanno preparato per il pranzo

    Rispondi

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