A questa domanda possiamo rispondere in modo affermativo e positivo senza alcun
dubbio e soprattutto senza timore. Può apparire strano e per alcuni anche al limite irreale,
ma il galateo su questo tema ci può fornire un aiuto concreto. Le buone maniere sono da
sempre, proprio per la loro stessa natura, un ottimo alleato per superare criticità, imbarazzi
e disagi. Conoscere regole e comportamenti ci fornisce maggiore sicurezza in contesti ed
ambiti anche molto diversi fra di loro e ci consente di essere a nostro agio in qualunque
situazione, sostenendo in modo adeguato anche l’esigenza di chi ha desiderio di
migliorare sé stesso.
La parola stress, in senso etimologico nasce in lingua inglese, in ambito tecnico
meccanico nel XVIII sec.; successivamente il termine, fu ripreso da Hans Selye, con i suoi
studi di fisiologia sugli animali costretti a vivere in condizioni difficili e diviene di uso
corrente negli anni ‘50, con il significato popolare di “pressione”. Infatti, ognuno di noi,
anche senza aver approfondito l’argomento, sa bene che cosa significa stress.
Lo stress può presentarsi a molti livelli e nascere da varie cause e di fatto rappresenta una
risposta del nostro organismo allo “stressor”, vale a dire allo stimolo che induce tale
risposta. Secondo la distinzione di Selye lo stress può essere adattivo, quindi necessario
alla sopravvivenza definito quindi stress “buono” - “eustress” oppure disfunzionale e
patologico - “distress”. In questo secondo caso è un chiaro segnale di sovraccarico del
sistema psicofisico e in questa situazione la persona spende più energie di quelle che ha a
disposizione e la qualità della sua vita peggiora sensibilmente.
Avere consapevolezza di sé è un riparo sicuro, perché molto spesso accade che si cerchi
di gestire i problemi attraverso una serie di azioni e/o di pensieri che apparentemente
portano un momentaneo sollievo, salvo poi far sì che ci si renda conto che sono opzioni
futili, dannose, a breve termine, e che costantemente riportano al punto di partenza. Così
si può facilmente scivolare in un circuito inappropriato e diventare prigionieri del ciclo
formato da stress, reazioni allo stress, tentativi di adattamento, seguiti da ulteriore stress.
Prima o poi gli effetti cumulativi delle reazioni allo stress e dei mezzi disfunzionali per
tenerle sotto controllo portano ad una fase di esaurimento.
La costituzione genetica, l’alimentazione, l’esposizione a sostanze nocive ed il rapporto
con le emozioni possono degenerare in una situazione anche molto grave. Ogni volta che
reagiamo inconsapevolmente, ci allontaniamo un po’ dal nostro equilibrio intrinseco ed una
vita di reazioni inconsce accresce notevolmente il rischio che si produca ad un certo punto
un crollo.
Per quanto stabile possa essere il nostro equilibrio, a volte esso viene spinto oltre i limiti
entro i quali è capace di adattamento, verso il disordine. La salute può essere minata da
abitudini di comportamento dannose, che si sommano alle continue richieste della vita. Il
saper vivere ci accompagna fedelmente in modo puntuale verso un atteggiamento diverso,
insegnandoci a gestire i momenti di tensione ed a rendere migliori i rapporti interpersonali.
Ci regala, ogni volta che con disponibilità ed apertura portiamo attenzione, una maggiore
sensibilità utile alla comprensione di noi stessi e di chi ci circonda.
Nei corsi avanzati che si tengono in accademia e in quelli di approfondimento che si
tengono in azienda si ha la possibilità di conoscere e comprendere proprio questo
attraverso lezioni frontali ed attività pratiche nelle quali si sperimentano alcune tecniche di
comunicazione gentile, gestione del conflitto, autostima e riduzione dello stress, mirate allo
sviluppo di rapporti empatici e di comprensione della persona, fornendo un
approfondimento della coscienza di sé.
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